il giardino dei libri
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Il giardino degli Illuminati
lafeltrinelli.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una più del diavolo

Occuparsi del male è un bene. Dal momento che il male è qualcosa che mette in pericolo l’esistenza dell’uomo, oltre che temerlo dobbiamo capire cos’è. È difficile. È come comporre un puzzle. Ecco, per esempio, una domanda che mi sono posta più volte: se, come ci hanno insegnato, ciò che chiamiamo Dio è tutto ed è ogni cosa, anche il male è una sua emanazione? In altre parole:

“Il Diavolo crea il peccato e Dio crea il Diavolo: chi è il vero peccatore, Dio o il Diavolo?” (S.B. Rayneesh).

La confusione è al massimo dato che, quando parliamo di Dio, in realtà ci riferiamo a ciò che comunemente si pensa al riguardo e a ciò che la Chiesa ci ha insegnato.
E C. G. Jung? Il padre della psicologia analitica, oltre ad essere un uomo di scienza, era un sensitivo e uno sciamano naturale. Le sue visioni mi hanno sempre affascinato. Un giorno, all’età di dodici anni, volgendo lo sguardo verso il cielo, con grande imbarazzo “vede” Dio seduto sul suo trono che scarica l’intestino sul tetto della cattedrale di Basilea, mandandolo in frantumi. Un Dio possente, indipendente e sprezzante rispetto all’autorità della Chiesa. Non c’è da stupirsi… la Chiesa (santa madre?) si regge sui “misteri della fede” e ha sempre utilizzato strategicamente l’idea del male (considerato come un’entità maligna) per accrescere il suo potere e per arricchirsi: infatti, ciò che gli uomini non fanno per amore di Dio, sono disposti a farlo per paura del diavolo e dell’inferno…

Aurora Boreale Edizioni

In viaggio verso Cuccagna
I modi "altri" della mente

Come ha detto qualcuno, "se vuoi vedere le stelle, devi aprire la finestra”. Un gesto fondamentale che ci permette di portare lo sguardo e la consapevolezza
oltre il velo. Oltre quella realtà “proiettata” (matrix) che tutti, quotidianamente, condividiamo.

«Eccoci, defilati rispetto a tutto ciò che è “normale”, con la luna che ci salva dal buio profondo. E con la voglia di cambiare la pelle, come fa il serpente. Tutti insieme ma anche soli, ognuno in attesa del suo “salto quantico”. Ognuno alle prese col suo indovinello… sì, perché ogni volta che si arriva a un confine, a una porta chiusa che sta per aprirsi, immancabilmente c’è la pressione dell’indovinello…»

Verdechiaro Edizioni

l'Amour Fou (l'Amore Folle)

«L’amore è la strada dove le nostre impronte, invece di seguirci, ci precedono.» Anonimo

Il grande protagonista è l’amore. Più precisamente Eros, il fuoco di cui ogni vita ha bisogno. Se non c’è fuoco non c’è luce. Non c’è calore né forza. Eros è la scintilla che ci fa sentire vivi e il suo antagonista è Phobos: paura. Phobos ci rinsecchisce… Eros ci fa infiniti.
...
Freddo bagnato. Simone, prima di addormentarsi, aveva pregato il suo Angelo Custode.
«Per favore, svegliami tu.»
Ma forse gli Angeli, anche i più splendenti, di notte dormono con l’aureola sotto al cuscino. Non possono svegliare nessuno. E la pipì gli è uscita dal cosino, lunga lunga.
Si alza dal letto, con gli occhi sbiaditi dal sonno.
«Mamma!»
Vocina tremula. Il pigiama, incollato a se stesso, è pesante. Pende. E lui avanza col passo da astronauta. Di sicuro, la mamma dirà “non va bene, ormai sei grande”. A tre anni, quando si bagna il letto si è grandi e quando si vorrebbe andare in cortile a giocare con le biglie, si è piccoli. È la mamma che decide quando si è grandi e quando si è piccoli.
«Mamma!»
La mamma sa tutto. La sua si chiama Gabriella e quando, per gioco, Simone dice e ridice il suo nome, la lingua gli trotta in bocca. Ma ora non risponde. Forse dorme, come gli Angeli.
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Verdechiaro Edizioni

Sogni - I viaggi dell'anima

Un percorso multidimensionale verso il risveglio della nostra coscienza

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La nostra, è una civiltà della veglia e della vigilanza. Lo dimostra anche il famoso proverbio “chi dorme non piglia pesci”. Proverbio colpevolmente fuorviante, che non la racconta giusta sull’importanza del dormire e del sognare!
I nostri antenati attribuivano ai sogni grandi significati e grandi poteri: guarire il corpo, dare forza e fortuna a guerrieri e cacciatori, trasmettere insegnamenti, allontanare le avversità. Spesso dormivano in luoghi sacri (templi o grotte) per essere più ricettivi e riuscire ad attingere questi doni dall’universo onirico.
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Allora cos’è, in sostanza il sogno? Forse è la più importante funzione psico - biologica della vita o, più semplicemente, il “pensare” di un cervello che si trova in una condizione biochimica particolare.
Secondo alcuni è un modo alternativo di trovare soluzioni ai problemi, per altri è un potente elemento trasformativo che può cambiare il nostro sguardo sulla vita (così come i koan del buddismo zen).
In occidente è considerato un’esperienza tipica del sonno, mentre per altre culture riguarda l’essere svegli.
E se fosse un evento multidimensionale, un varco verso altri livelli di percezione? 
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Ai miei piedi

Diario intimo di una bella di giorno

"E se mi chiamassi Magalie?"

"E se mi chiamassi Magalie? E’ un nome francese con un suono italiano: si pronuncia «Magalì».
MI piace perché potrebbe essere l’ultima parola di una formula magica. E si accorda bene con me, piccola e graziosa come un peperoncino. Strana.
E’ un’idea che sventaglia in testa da protagonista, come la coda di un pavone, piena di grandi occhi, dipinti per catturare sguardi. E’ una pazzia che pretende di essere commessa. Un giro su me stessa, totale come una conversione."